“ Il vino è una delle più grandi conquiste dell’uomo che ha trasformato un frutto perituro in qualcosa di permanente “
( Jean Arlot )
Ho contrato Piero Brunet per la prima volta nella Fiera vini estremi al Forte di Bard nel 2017. Era anche il mio primo incontro con il vitigno Priè Blanc. Un amore della prima vista, in questo caso dal primo assaggio.
Devo menzionare che alcune azziende della fiera ho tenuto nella memoria dal mio primo viaggio nella Valle D’Aosta e hanno fatto il scheletro del mia prima conoscenza più seria dei vini valdostani. Dopodiché vado almeno una volta nel anno per assaggiare le nuove annate ed approfondire la mia conoscenza nella zona ed incontrarci i produttori.
E così ho visitato Piero Brunet . Ogni incontro con lui per me è fosse stata una festa. Piero Brunet non è solo un produttore dei vini eccellenti, ma anche la persona molto interessante, con il grande bagaglio del ricordi . Potrei parlare con lui parecchie ore.
L’azienda vitivinicola Brunet Piero nasce nel 1985.
Prié è la varietà più vecchia della Valle d’Aosta, la prima notizia è datata nel 1691, è uno dei progenitori degli altri vitigni autoctoni valdostani, come Mayolet, Bianco Commune e Prëmeta.
Prié Blanc è un vitigno autoctono raro , franco di piede, resistente al freddo, è grazie i condizioni climatici non è attaccato della filossera.
Così si cambia anche lo stile del lavoro nella vigna, non vengono utilizzati gli innesti su ceppi, la riproduzione si fa con barbatelle prodotte direttamente sul posto mediante interramento dei tralci.
Ricordiamo i particolari climatici condizioni nella zona di Morgex, molto severi durante il inverno, la altezza e la pendenza. Il germogliamento tardivo, fioritura tardiva e la maturazione precoce.
I vini ottenuti sono freschi , fragranti, aciduli in maniera molto piacevole , minerali, croccanti. Niente di strano che per me era un amore dal primo sorso.
Prima Piero occupava per la piccola vigna della famiglia. Ma poi, come succede spesso la vita ha portato la opportunità particolare.
Sacerdote Piero Bouget, il primo che ha commercializzato Blanc di Morgex negli anni sessanta, ma non solo commercializzato, ma anche fatto la promozione del territorio e vitigno autoctono. Piero Bouget era amico di Luigi Veroneli. Le vigne private del prete Piero Bouget erano tenute da lui insieme con la sorella, chi fra tempo ha deciso portare avanti con i vini, ma con tempo ha voluto vendere le vigne. Mamma di Piero Bunet, Maria conosceva la sorella del fratte , e perciò Piero ha cominciato trattare le vigne del fratte, e poi, finalmente la sorella ha offerto vendere le vigne a lui.
Il primo vino fatto a Piero Bunet viene datato nel 1986.
Se guardate nella etichetta del vino di Piero Brunet potete vedere il testo “ Curé Bouget “ che è derivato dal nome di vecchio proprietario, ma anche la pittura è quella storica. Le prime etichette dei vini erano stampate al mano utilizzando la vecchia tabella di piombo ereditata dal sarcedotto.
I vitigni in proprietà di Piero Brunet sono alcuni del grand cru terroir della varietà Priè Blanc in Morgex.
Non tutto della sua vita era così bello, erano anche i periodi peggiori nella vita, sopratutto nel periodo iniziale con la produzione dei vini. Piero mi ha raccontato la storia dal questo periodo, quando lui anche ha pensato di smettere il lavoro nella vigna anche per i motivi finanziari. Stava parlando con la famiglia cosa sarebbe possibile fare , la piccola figlia lo ha ascoltata , e poi ha pressa della sua salvadanaio la moneta mille lire mentre stava dicendo “ papà te lo do un po’ di aiuto”.
Sono molto grata che Piero Brunet ha risolto la situazione difficile, perché oggi abbiamo la possibilità di assaggiare i suoi meravigliosi vini , il vino fermo Blanc de la Morgex et de La Salle, ma ache lo Spumante Metodo Classico.
Se per caso siate a Morgex vi raccomando assaggiare i vini genuini di Piero Brunet, ma anche fare la passeggiata tra le vigne così particolari , le vite vengono coltivate a piccole basse pergole,con la impalcatura tradizionale in legno e pietra,per raccogliere l’uva bisogno sedercisi sotto, a volte sdraiarsi. Le vigne sono disposte al ripidi pendenti, i vigneti sono terrazzati. Le vigne sono circondate da muretti di sassi. Tutto per proteggere l’uva, per sopportare il peso della neve in inverno, per accumulare il calore dal sole e della terra al giorno, e per riconsegnare il calore accumulato alle vigne di notte. Cosi l’uva raggiunge la maturazione dei grappoli in Settembre.
La esperienza seriamente unica. Sono posti, come quello, dove tu capisci subito che significa i vini estremi.