“Dio, toccato dal rimorso,aveva fatto il sonno; l’uomo aggiunse il vino, figlio sacro del sole”
Charles Baudelaire
Avrei voluto visitare l’Azienda vitivinicola Silvano Strologo di Camerano ho voluto visitare già due anni fa, in occasione della mia prima visita nella Regione Marche, ma per mancanza di tempo non sono riuscita a farlo.
Questa volta, avendo avuto più tempo a mia disposizione non ho tradito l’appuntamento.
L’Azienda vinicola , che conta cca 14 ettari di vigneti,é situata nel territorio del Comune di Camerano, in pieno Parco Naturale del Conero, a circa 230 s.l.m.In questa area,l’uva cresce tra le colline riscaldate dai raggi del sole.
Silvano Strologo, il proprietario dell’omonima Azienda,ha avuto il merito di affinare e modernizzare le tecniche di vinificazione, una volta prese le redini dell’azienda avviata negli anni ’60 da Sante Giulio Strologo, che è stato anche uno dei padri fondatori del consorzio per la tutela del vino Rosso Conero DOC.
Non mi sorprende inoltre che anche è grande nell’Azienda Silvano Strologo la conduzione enologica è affidata ad uno dei migliori agronomi , Giancarlo Soverchia.
La visita è stata molto piacevole sotto ogni punto di vista. Ho finalmente potuto assaggiare il loro famoso Incrocio Bruni e Rosso Piceno oltre naturalmente alcuni altri vini. La gentilissima Signora Catia Schairoli mi ha offerto la possibilità di vedere l’imbottigliamento mobile che non avevo visto mai prima di questa visita.
Osservare l’imbottigliamento è stato un spettacolo.La squadra di lavoro ben affiatata , come una grande orchestra filarmonica , tutti movimenti precisi, ben calcolati, ben coordinati, spostamenti esatti ed armonici..Uno spettacolare concerto di lavoro..bellissimo!!
E poi abbiamo proseguitò con l’assaggio dei vini . Pink,Spumante Rosé Brut. Montepulciano in purezza. Affascinante il colore salmone, piacevolissima la freschezza dello spumante, una sensazione che mi ha portato con la mente ai meravigliosi ricordi estivi .Lo spumante era proprio come lo desideravo , fresco , fruttato , franco . La bollicina che mi piace bere sia come aperitivo sia a sé stante .. Bere bollicine e sempre una buona idea.
Ma poi , l’Incrocio Bruni ! Ma che emozioni mi ha portato l’Acasio ! Assolutamente non è solo il vino bevibile e aromatico come è il Sauvignon ( se non parliamo per il Sauvignon serio dell Sancerre , che è altra cosa ) , il parente dell’ Incrocio Bruni.
Voglio dire che l’impressione è assolutamente diversa.. Il vino che porta i profumi del miele, della cera d’appi, all’olfatto è fantastico, veramente elevato. Un vino pieno di sole, di estate e di allegria.
Mamma, com’è diverso del Fior d’Acasia ! Attenzione,mi guarderei bene dall’affermare che Fior d’Acasia non sia un vino meritevole , assolutamente No!
Ma Acasio è un’esplosione di aromi, di emozioni. Aroma di mele verde, il tocco della vaniglia, di cotogna giapponese . Un vino succoso, sapido, minerale, persistente.. Un vino assolutamente da non perdere !
Fior d’Acasia, Marche Igt, Incrocio Bruni 54, 2018. Come ho già detto, un altro vitigno marchigiano che ha acquistato il mio cuore. Nella bocca il fiore di sambuco e l’aroma del biancospino. Al primo momento all’olfatto è più chiuso, ci vuole il tempo, ma in bocca è subito interessante, ricco e diverso dal Verdicchio. In ogni caso, questo vitigno non è cosi aromatico, come il Sauvignon.
Rosso Conerò, l’annata 2018. Il vino lavorato soltanto in acciaio.Rosso rubino con riflessi granato. All’olfatto sentori di frutti del bosco, di mirtilli,di mora, di fragole, che creano un aroma affascinante. In bocca fresco, tannini sono presenti, persistente.
Nella gamma della cantina sono alcuni altri rossi interessanti, come Julius, Traiano o Decebalo, ma il mio impressione più grande è stata per l’Acasio.
Ringrazio il Sig.Silvano Strologo e la sua Gentile Signora Catia Schiaroli per la squisita ospitalità e le accortezze ricevute in occasione della mia visita oltre ad elogiare le loro eccellenti produzioni vinicole.